Che importanza dai alle tue parole? Che importanza dai alle tue ossessioni? Credi di aver fatto la cosa migliore per te? La vita non è un romanzo, può essere molto più pericolosa.
«I suoi libri hanno sbancato nelle librerie italiane, vendendo milioni di copie.» – Elisabetta Rosaspina, Corriere della Sera
I peccati di Maria Salas / Clara Sànchez
«Un’autrice amatissima.» – Federica Bosco, La Stampa
Marisa guarda con sgomento la classifica dei libri più venduti. In cima c’è il romanzo che ha tra le mani. L’ha sfogliato e ha riconosciuto ogni pagina, ogni riga, ogni vocabolo. Quello è il libro che ha pubblicato vent’anni prima, solo che ora il nome dell’autore in copertina è un altro e lei non sa chi sia. Qualcuno ha copiato il suo romanzo. Marisa non sa che fare perché non può dimostrare che si tratti della stessa storia scritta con le stesse parole. Non può farlo perché quando ha pubblicato il suo esordio è stato un totale fallimento e ne ha distrutto ogni copia, ogni file. Invece ora qualcuno con quello stesso libro sta avendo successo. È in vetta alle classifiche. Marisa non ha idea di come sia potuto accadere, ma deve vendicarsi. Anche se non ha le prove non può permettere che questo plagio vada avanti. Ricorda perfettamente come funziona il mondo editoriale, ne conosce tutte le leggi. Deve solo provare ad entrarci in qualche modo, nessuno si ricorderà di lei. E deve riuscire ad avvicinare l’autore dell’imbroglio. Basterà giocare sulle sue ossessioni di scrittore, che lei conosce bene, per portarlo alla verità. Basterà far vacillare le certezze della sua creatività per ottenere quello che vuole. Un piccolo peccato solo per amore della giustizia. Anche se questo forse vuol dire riprendere in mano una penna e tornare a scrivere. Tornare nel regno di quel sogno che si è infranto tanti anni prima. Quello che l’ha fatta soffrire e ha cambiato la sua vita. Un romanzo non è finito fino a quando non si trova il giusto finale. Più è sconcertante, più è misterioso, più il lettore amerà leggerlo. E lo scrittore scriverlo. Ma non sempre è così.
Antiche rivalità e intrighi, tradimenti e duelli, fughe rocambolesche e passione: in questo secondo romanzo della nuova serie ambientata nell’Antico Egitto storia e avventura si intrecciano in perfetto stile Wilbur Smith.
«Il miglior autore di romanzi storici? Wilbur Smith, con le sue spericolate avventure ambientate in terra d’africa. nei suoi romanzi puoi letteralmente perderti.» – Stephen King
«Come sempre, Smith si destreggia con maestria tra i vari filoni della trama e l’azione non si interrompe mai.» – Publishers Weekly
Per oltre cinquant’anni la valle del Nilo non ha conosciuto altro che guerra e distruzione per mano degli Hyksos, un popolo assetato di sangue giunto dal lontano Oriente. La situazione è disperata: a frenare l’avanzata del nemico rimane solo un manipolo di coraggiosi ribelli capitanati da Taita, potente mago e consigliere del faraone, l’unico convinto che esista ancora una speranza. Piay, che gli è stato affidato dai genitori quando aveva solo cinque anni, è stato addestrato per diventare un prode guerriero e una spia senza rivali. Ed è proprio a lui che Taita affida una pericolosa missione: spingersi a nord, attraverso le terre nemiche e oltre il grande mare, per cercare alleati che li aiutino a difendere l’Egitto. Sarà un viaggio durissimo e pericoloso, che lo metterà alla prova in modi che non avrebbe mai immaginato, ma Piay sa che il destino del Regno è nelle sue mani, ed è determinato a dare prova del proprio valore…
Lotta fra Titani / Wilbur Smith
In un Paese che combatte per la libertà, un uomo e una donna si perderanno e si ritroveranno, legati da un istante voluto dal destino. Una grande epopea di riscatto, amore e guerra sullo sfondo di cinquant’anni di storia coreana.
«Una storia che ci trascina in un mondo lontano e di grande fascino, in cui si muovono personaggi indissolubilmente legati dal destino. Incantevole!» – Publishers Weekly
«Un vero gioiello letterario» – Kirkus Reviews
«Una prosa splendida e personaggi indimenticabili rendono questo romanzo davvero imperdibile» – Los Angeles Times
«Un’opera ambiziosa e pienamente riuscita » – USA Today
«In questo sorprendente romanzo d’esordio, Juhea Kim intesse una vicenda complessa e ricca di sfaccettature come l’animo umano e la vita.» – Isabelle Mollard per Maremosso
Corea, 1917. È la disperazione a spingere il cacciatore. Da giorni segue le tracce sulla neve, nella speranza di trovare una preda con cui poter sfamare i suoi figli. Ma la ricerca viene interrotta dall’incontro con un gruppo di ufficiali giapponesi, persi tra quelle montagne. E dall’apparizione di una tigre. D’istinto il cacciatore interviene facendo fuggire la tigre, per poi guidare i giapponesi verso la salvezza. Un gesto che segnerà il futuro della sua famiglia. Jade ha solo dieci anni quando la madre la vende a una casa di cortigiane. Un sacrificio dettato dalla povertà, che però Jade ben presto capisce essere un’occasione. Solo le donne più belle e raffinate possono far parte di quel mondo e, un giorno, comprare la propria libertà. Tuttavia, quando una tragedia colpisce la casa, Jade è costretta a trasferirsi a Seul. Dove il suo destino l’aspetta… Alla morte del padre, Jung-ho non ha altra scelta che lasciare il suo villaggio di cacciatori e tentare la sorte nella capitale, ingrossando le fila dei giovani randagi che sopravvivono grazie a sotterfugi e piccoli furti. Eppure gli basta posare una volta lo sguardo su Jade, per capire di voler diventare un uomo degno di lei. Comincia allora la sua scalata verso il successo, prima nel sottobosco della malavita, poi nel mondo ancora più insidioso e ambiguo della politica, diviso tra i padroni giapponesi e il movimento nazionalista che lotta per l’indipendenza. Una corsa al potere su cui Jung-ho scommette ogni cosa, rischiando però di perdere tutto…
Come tigri nella neve / Juhea Kim
Romanzo storico e allegorico, brulicante di personaggi e di storie, di guerre, amori e immortali tensioni etiche. In cui il particolare – le esistenze dei singoli individui travolti dalla Storia – si apre all’universale – il rapporto tra paura e potere, tra vita e destini generali, tra fede e ragione, tra modernità e tradizione.
1901. La peste dilaga sull’isola di Mingher e l’uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. Nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti Orhan Pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un’intensità che sono quelle della grande letteratura. Nell’aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all’isola di Mingher, «perla del Mediterraneo orientale». Dall’imbarcazione scendono due persone: il dottor Bonkowski – il maggior specialista di malattie infettive dell’Impero ottomano – e il suo assistente. Bonkowski è lí per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un Impero già da molti definito il «grande malato d’Europa» e innescare cosí una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. Sull’isola di Mingher, si dice, c’è la peste. Il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina piú nuova si scontrano con le credenze religiose. In quest’isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor Bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo. In un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorità a rafforzare le misure di contenimento: queste però aumentano le frizioni tra le varie identità dell’isola (e dell’Impero), tra chi le asseconda e chi nega l’esistenza stessa della malattia, o l’efficacia della quarantena, gettando la comunità nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria. Le notti della peste è un’opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di Tolstoj, di Manzoni, del Conrad di Nostromo, di Camus. Romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva di ogni nazionalismo verso l’autocrazia dell’uomo forte), brulicante di personaggi e di storie, di guerre, amori e immortali tensioni etiche. In cui il particolare – le esistenze dei singoli individui travolti dalla Storia – si apre all’universale – il rapporto tra paura e potere, tra vita e destini generali, tra fede e ragione, tra modernità e tradizione.
Dettagli
Le notti della peste / Orhan Pamuk
Riuscirà un amore tormentato a sopravvivere a ogni tempesta del cuore? Dopo tanta burrasca, finalmente Selene e Neil sono riusciti a costruirsi una vita insieme. Tra le mura della villa da sogno in cui abitano, sono sia genitori affettuosi e presenti per i loro due figli, Nicole e Julian, sia amanti passionali e ardenti, ancora calamitati l’uno all’altra come il primo giorno. Tuttavia, con un uomo complicato come Neil, la stabilità famigliare è sempre appesa a un filo che minaccia di spezzarsi a ogni alito di vento e Selene è costretta a lottare in continuazione per non perdere tutto ciò che ha conquistato a fatica nel corso del tempo. Come se ciò non bastasse, quando alcune rivelazioni sconvolgenti travolgono la coppia e il passato oscuro di Neil riappare, le certezze crollano e riemergono antiche paure. Selene e Neil troveranno la forza di rimanere uniti? E, soprattutto, saranno in grado di proteggere chi amano? Dopo aver incantato le lettrici con la serie bestseller Kiss Me Like You Love Me, Kira Shell, stella del genere dark romance, ci riporta nel mondo di Selene e Neil con quest’ultima storia speciale.
Let’s play again. Kiss me like you love me. Quinto episodio / Kira Shell. Giovani Adulti
“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Rovina e ascesa. Grishaverse / Leigh Bardugo. Fantasy Giovani Adulti
Descrizione
Un thriller al cardiopalma ambientato nelle aspre Highlands scozzesi. Un esordio brillante e avvincente nella migliore tradizione del giallo, da Daphne du Maurier a Tana French, da Stephen King a Lucy Foley.
Per Remie Yorke questo è l’ultimo turno al Mackinnon Hotel prima della chiusura invernale. L’indomani potrà finalmente lasciare la Scozia e godersi il tepore di Santiago del Cile. Sempre che la tempesta di neve non blocchi ogni collegamento col mondo esterno… Mentre le temperature precipitano e le linee telefoniche si interrompono, un uomo ferito chiede rifugio. Si tratta dell’agente Don Gaines, rimasto coinvolto in un terribile incidente. L’unico altro sopravvissuto? Il detenuto che la sua squadra stava trasportando. Bisogna isolare l’hotel, controllare ogni via di uscita e mettere in sicurezza gli unici due ospiti dell’albergo. Remie non capisce esattamente cosa stia succedendo, nonostante ciò l’unica cosa che può fare è mettersi a disposizione di quell’uomo; in fin dei conti è un poliziotto. Ma poco dopo arriva un secondo sconosciuto: anche lui è ferito e anche lui dichiara di essere Don Gaines. Stessa uniforme, stesso nome, stesso tesserino. Qualcuno sta mentendo e Remie, senza alcuna via di fuga, dovrà scoprire chi dei due sta dicendo la verità prima che sia troppo tardi. Perché se non la ucciderà il freddo, lo farà uno di loro…
L’impositore / Martin Griffin
Con Fame d’aria , Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l’amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.
«Mencarelli, con il suo stile tagliente, asciutto e diretto, ci fa conoscere un papà molto reale e poco romanzato, difficile da condannare con la lente del perbenismo e con cui si empatizza fin dalle prime pagine.» – Corinne D’Aloe per Maremosso
Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D’un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant’Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall’auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l’auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant’Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana. Ad aiutare Agata nel bar c’è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all’inferno. “I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione.” Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all’altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca. Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l’umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole.
Fame d’aria / Daniele Mencarelli
Libro presentato da Furio Colombo nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023
Il romanzo di esordio di uno dei più grandi e apprezzati cantautori di oggi. Una galleria di personaggi indimenticabili, su tutti la storia straordinaria indimenticabile di un ragazzo, Kajan, nel cuore dei conflitti del Novecento che drammaticamente somiglia a quanto stiamo vedendo e vivendo anche oggi.
Kajan ha avuto una fortuna rara, un talento indiscusso per il pianoforte, e una sfortuna tragica: nascere nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in Albania. E il 1943 e Kajan vive in una fattoria con la famiglia e con suo nonno Betim nella campagna albanese. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti. L’esistenza di Kajan scorre in qualche modo al riparo dalle atrocità belliche, fino a che un giorno un disertore tedesco di nome Cornelius bussa alla loro porta, cercando rifugio. Il soldato è un abile pianista e il piccolo Kajan decide di approfittarne per imparare; si rivela un allievo disciplinato e talentuoso, e sviluppa un rapporto di affetto viscerale con il soldato, Poco prima della resa dei tedeschi, una truppa di nazisti invade la fattoria. I tre ascoltano impotenti gli spari, nascosti in una botola sotterranea. La tensione cresce fino a quando i tedeschi non scoprono il loro nascondiglio: è lì che Cornelius esce fuori senza esitazione e ancora una volta, uccidendo i suoi connazionali, salva la vita di Kajan. Betim, però, è rimasto mortalmente ferito dagli spari. È la notte della liberazione dell’Albania. Cornelius ha la possibilità di tornare a casa, in Germania, con l’aiuto di Selie, la madre di Kajan, leader di un comando di partigiani che ha molto peso nel partito. Quindici anni dopo circa, Kajan è divenuto uno stimato professore di musica, a soli 20 anni, per merito del suo prodigioso talento. Ama, ricambiato, una sua alunna di nome Elizabeta. Ma c’è un problema, accentuato dalla figura della rigida e irreprensibile madre Selie, ormai elevata agli alti ranghi del novello regime comunista: Elizabeta è la figlia di un traditore. La guerra che Kajan pensava finita sta per iniziare in una nuova forma con nuovi nemici.
COME COMINCIA
“Nonno, dov’è la guerra?”
“La guerra è lontana da qui, Kajan. Finisci la tua cena.”
“Perché noi non la vediamo?”
“Perché non ci interessa. Io sono troppo vecchio e tu sei troppo piccolo,” rispose Betim sorridendo.
“È per questo che Mami e Babi non sono qui con noi? A loro la guerra interessa?”
“No, figliolo, sono loro che interessano a lei.”
“Perché?”
“La guerra nasce prima nella mente di pochi, poi in quella di molti, poi dalle menti passa alle mani e alle gambe e da lì si sposta negli occhi. E poi, anche quando finisce, negli occhi rimane. Resta lontano dalla guerra, Kajan, non guardarla mai, è una cosa brutta, io lo so.”
Proposto da Furio Colombo al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«”Mi ha molto colpito Domani e per sempre (La Nave di Teseo), esordio narrativo del cantautore Ermal Meta che oggi ha 41 anni e arrivò in Italia dall’Albania quando ne aveva 13. Il protagonista si chiama Kajan ed è un ragazzo che vive in una fattoria con il nonno, mentre i genitori partigiani sono sulle montagne a combattere i nazisti. La sua vita cambia il giorno in cui arriva un disertore tedesco, che si rivela un bravo pianista e introduce il ragazzo all’arte della musica. Mi ha anche colpito che un giovane uomo come Ermal Meta, ormai affermato e di successo, abbia deciso di confrontarsi seriamente con la storia.” Uso queste righe scritte da Liliana Segre su «Oggi», la sua rubrica per una volta è diventata recensione, perché questa recensione in poche righe contiene le ragioni per cui questo primo libro del giovane cantautore merita l’attenzione di un Premio come lo Strega. Infatti è il documento di un ragazzo che, dal fondo della povertà e del pericolo, afferra la musica (imparare la musica) per cominciare a esistere, una persona giovane che trapassa quasi magicamente il muro della origine e della estraneità per diventare italiano senza andare in esilio, una persona forte da piccolo e da adulto, con una e con l’altra appartenenza, con la musica e poi con il libro che vale la pena di conoscere. I protagonisti del nuovo autore meritano l’attenzione di un premio letterario perché affrontano con coraggio le condizioni che tormentano la vita di un popolo durante una guerra: la solitudine, la paura, l’ignoto, il peso del potere arbitrario che rende impotenti e hanno nella lotta di liberazione il solo strumento. Nel percorso, certamente riuscito, adottato da Meta, è il bambino che narra, ma con la visione del giovane adulto che ha scavalcato due grandi ostacoli: essere libero e poter raccontare che cosa vuol dire non esserlo. Il risultato che l’autore raggiunge è che varie storie straordinarie si sovrappongono, quella del bambino insieme terrorizzato e coraggioso, quella del nonno protettore che segna con chiarezza il passaggio della storia, quella del soldato ribelle e musicista, che ha cioè molta esperienza di una vita per molti mai intravista, conosce lo stato d’animo di terrore, attesa e speranza, ma anche un carico di esperienza ignota, e apre al più piccolo dei protagonisti la porta splendida dell’arte. Il rapporto con la musica dell’autore conta, nel libro, perché dà alla narrazione un respiro calmo e una espressività allo stesso tempo semplice e piena di notizie che inducono il lettore a vivere l’esperienza dei suoi personaggi come se fossero contemporanei, dunque sotto la cappa di un presente pauroso ma con il carico di una attesa che in certi momenti diventa festosa. Perciò è bene che questo libro rimanga con noi, identificato da un riconoscimento che merita.»
Domani e per sempre / Ermal Meta
Un tempo esisteva l’albero Alfabeto dove sulle foglie vivevano le lettere. Un giorno arrivò una tempesta che spazzò via alcune lettere. La paura fu così tanta che le lettere sopravvissute si nascosero tutte insieme tra i rami più bassi dell’albero… Età di lettura: da 4 anni.
L’albero alfabeto / Leo Lionni, Babalibri. Da 4 anni
Una storia di amicizia e gentilezza che scalda il cuore, selezionato tra i migliori libri illustrati dell’anno sul «New York Times».
«Un classico del mondo anglosassone» – Ilaria Zaffino, Robinson
Bilù non dovrebbe trovarsi sulla Terra. Si è persa. E adesso vorrebbe solo incontrare degli amici. Ma i terrestri GRANDI non sono molto accoglienti. Però, forse, i terrestri piccoli… Una storia di amicizia e gentilezza che scalda il cuore.
Bilù / Alexis Deacon, il Castoro. Dai 3 anni
Pokko vive con i suoi genitori in un fungo, una famiglia tranquilla in una foresta tranquilla. Un giorno le regalano un tamburo e… addio pace! Ma quello che sembrava un grosso errore, si rivela, in realtà, il più bello dei doni. Età di lettura: da 4 anni.
Pokko e il suo tamburo / Matthew Forsythe, Terre di Mezzo. Dai 4 anni
Un libro speciale che permette di fare il gioco del cucù col proprio bambino creando complicità tra padre e figlio. Il papà in questo libro scompare e compare mostrando il suo viso ogni volta attraverso il foro. Affacciandosi al buco di ogni pagina, il papà diventa, via via un orso, un polpo, un gorilla, un ghiro, una tigre… Un gioco che oltre a divertire, rassicura il bambino perché lo aiuta a gestire meglio la paura del distacco, tipica dei bambini. Età di lettura: da 1 anno.